L'onda lunga - Report

Tra giorno 28 giorno 29 novembre questo sito ha un raddoppato le visite provenienti da motori di ricerca. Qualcosa ha sensibilizzato gli internauti italiani sul tema onde elettromagnetiche e salute.

Il merito forse va al mitico Report, cui dobbiamo già un interessantissima inchiesta sulla pericolosità del Wi-fi.
Domenica 27 novembre su RAI TRE è andata in onda una interessentissima puntata:

Il telefono cellulare è rischioso per la salute?
28 anni dopo l'invenzione di Martin Cooper il telefonino ha raggiunto cinque miliardi di persone. A questa impressionante penetrazione nel sistema dei consumi, è corrisposto un adeguato interessamento delle autorità sanitarie e dei governi per indagare gli eventuali effetti dannosi sulla salute? Per la prima volta, quest'anno, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato le microonde emesse dal cellulare come "possibili cancerogene". Dietro questa classificazione ci sono stati colpi di scena e conflitti di interesse dei ricercatori coinvolti. L'inchiesta di Sabrina Giannini svela i retroscena della scienza finanziata, prevalentemente, dalle industrie del settore

I pc compatibili con Micosoft Silverlight (non è il mio caso... :-) ) possono visualizzare la puntata in replay sul canale Rai.tv. Oppure è possibile cercarla su youtube.

Di seguito riportiamo la trascrizione del servizio, che si può trovare anche sul sito www.report.rai.it.

Contemporaneamente è arrivata una raccomandazione dal Consiglio Superiore della Sanità:
http://www.ilquotidianoitaliano.it/salute/2011/11/news/cellulari-tutelare-i-bambini-non-e-escluso-il-rischio-di-tumore-al-cervello-126464.html/
L’ONDA LUNGA
Di Sabrina Giannin


SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Martin Cooper...è sua l’invenzione tecnologica del secolo.
SPOT MOTOROLA 1986
UOMO
E’ un’incredibile libertà poter usare un telefono cellulare... se lo provi una volta non puoi più tornare indietro!
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
I primi cellulari arrivano sul mercato nel 1983 e si diffondono come status symbol per uomini d’affari.
UOMO
-Bloccato nel traffico? Chiama e sposta la riunione, così non ritardi...
-Non ti ricordi la direzione? Ti basta fare una telefonata. E’ così facile!
-E se il tuo motore è in panne ...
DONNA
La mia macchina sia rotta può aiutarmi?
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Se negli anni novanta la pubblicità metteva in evidenza la sua utilità, a ridosso degli anni duemila il cellulare è diventato oggetto di moda per gli adolescenti e illusione di modernità nei Paesi in via di sviluppo.
Nel giro di 28 anni, il telefonino è passato dalle mani di un solo uomo a quello di 5 miliardi di persone. Un mercato che si è diffuso con una rapidità senza precedenti marcando il proprio successo con la foresta di antenne che ricopre quasi tutto il pianeta.
UOMO 1 IN STRADA
Comunque usarlo molto davvero dà noia alla testa. Sento... Insomma... Strano a usarlo tanto...sì.
DONNA IN STRADA
Non so che danni realmente può creare, non ho idea...
UOMO 2 IN STRADA
Diceva che sono anche assolutamente innocui per i bambini.
UOMO 3 IN STRADA
Delle volte invece temo che sia meno innocuo di quanto si voglia far credere.
BAMBINO IN STRADA
Boh, io credo di no...
UOMO 4 IN STRADA
I dubbi uno ce li ha perché comunque è uno strumento che esiste da non molto tempo...
RAGAZZI IN STRADA
Ho sentito voci di corridoio delle radioattività del cellulare, che ti fanno rimpicciolire, ingrandire, cose varie...
UOMO 5 IN STRADA
Non lo so se sia dannoso, si fa un gran parlare di questo inquinamento elettromagnetico, ma non credo ci sia una posizione ben definita ancora...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Una confusione che non è casuale. Per ventotto anni, le autorità sanitarie mondiali hanno sostenuto che l’uso del telefono mobile non fosse pericoloso per la salute. Ma la pericolosità delle radiazioni emesse dal cellulare è stata cercata?
MILENA GABANELLI - IN STUDIO
Buonasera. Nulla di grave, sono solo stata investita da un’auto sulle strisce pedonali davanti alla RAI di via Teulada, frattura del polso. Detto ciò, i telefonini. Bene, non è mai successo che un prodotto si divulgasse con una rapidità così impressionante, 7 miliardi gli abitanti del pianeta, fino a qualche giorno fa 5 miliardi a possederlo, in questo momento possiamo vedere sul sito dell’ associazione dei gestori telefonia mobile siamo quasi 5 miliardi e 4 - una buona parte adolescenti e bambini. Solo la scienza può emettere verdetti. Se un prodotto fa male si ritira dal mercato, se fa male ma non se può fare a meno, bisogna fornire tutte le indicazioni che servono per prendere precauzioni e limitare i danni. Bene, a maggio di quest’anno l’autorità sanitaria mondiale si è espressa. Prima di vedere il verdetto che avrebbe meritato la prima pagina dei giornali e invece è finito in un trafiletto in quindicesima, torniamo indietro di 15 anni, quando i numeri cominciano a diventare imponenti, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità si chiede: ma fa bene o fa male? Dopodiché, le ricerche e gli studi richiedono lunghi tempi, lunghi anni di osservazione, sono complesse ma soprattutto hanno bisogno di ingenti finanziamenti. Dove si trovano? La nostra Sabrina Giannini.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
A New York ha sede l’Onu, che nel 1948 ha istituito l’Organizzazione Mondiale della Sanità. A New York vive Louis Slesin, un editore indipendente che è riuscito a scoprire come l’industria della telefonia mobile ha finanziato la ricerca sui cellulari gestita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero l’autorità sanitaria a cui il mondo fa riferimento.
LOUIS SLESIN - EDITORE DI MICROWAVE NEWS
Nel 1996 è nato un progetto presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità per indagare sui rischi sanitari delle onde elettromagnetiche, era finanziato con i fondi dei governi, della difesa e dall’industria del settore. La Motorola ha dovuto alla fine ammettere che sosteneva finanziariamente questo progetto, ma questo non è in linea con i principi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
L’ispiratore del progetto era il ricercatore australiano Micheal Repacholi.
SABRINA GIANNINI
la Motorola non poteva finanziare il suo progetto direttamente? E’ così?
MICHAEL REPACHOLI ELETTROMAGNETICHE OMS
– COORDINATORE PROGETTO ONDE
La Motorola non avrebbe mai potuto inviare i fondi direttamente all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
SABRINA GIANNINI
Ma perché non poteva?
MICHAEL REPACHOLI – ELETTROMAGNETICHE OMS
E’ assolutamente vietato dall’Oms!
COORDINATORE PROGETTO ONDE
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Se entriamo dentro la storia le cose non stanno così. Quartier generale della Motorola, Illinois. Stati Uniti. A metà degli anni ‘90, quando la compagnia americana era la numero uno nella produzione dei telefoni cellulari finanziava il progetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso un sistema basato sulla triangolazione del denaro.
La Motorola versava i soldi su un conto corrente aperto presso il Royal Adelaide Hospital, in Australia, dove Mike Repacholi era a capo della ricerca. Dall'ospedale australiano i soldi venivano girati sotto forma di donazione all'Organizzazione Mondiale della Sanità con sede a Ginevra, in Svizzera.
MICHAEL REPACHOLI – COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
Si, io dovevo trovare i finanziamenti, è vero. Sono andato io a cercare i fondi dalle agenzie governative.
SABRINA GIANNINI
Quindi non ha consigliato lei alle compagnie di dare i soldi all’ Adelaide Hospital perché arrivassero al suo progetto?
MICHAEL REPACHOLI – COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
In alcuni casi è vero, qualche volta le compagnie venivano da me dicendo che volevano fare una donazione e io gli dicevo che dovevano andare al Royal Adelaide Hospital. Non posso negare di aver conosciuto alcune delle compagnie...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Una di queste era certamente la Motorola, che anni prima aveva finanziato alcune sue ricerche.
LOUIS SLESIN – EDITORE DI MACROWAVE NEWS
Una volta ho scritto via e-mail a Repacholi chiedendogli: che differenza c’è con un’operazione di riciclaggio... Non mi ha mai risposto. Ma era proprio di questo che si trattava: prendere il denaro e ripulirlo facendolo passare attraverso l’ospedale di Adelaide.
SABRINA GIANNINI
Slesin sostiene che il modo di farsi pagare attraverso l’Adelaide Hospital era un modo per non far vedere che c’erano i finanziamenti delle compagnie.
MICHAEL REPACHOLI ELETTROMAGNETICHE OMS – COORDINATORE PROGETTO ONDE
No, perché l’Oms non voleva sapere chi contribuiva al finanziamento. Riceve esclusivamente i fondi dal Royal Adelaide Hospital. Lo scopo del firewall, la barriera di fuoco, è di evitare l’influenza dei privati sull’Oms.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, dunque, non vuole sapere per evitare un’influenza sui ricercatori a cui destinare i fondi, ma a sapere tutto è proprio Repacholi, a cui l’Oms ha affidato la macchina che faceva passare i soldi delle compagnie nell’ospedale di cui era stato dipendente. Un meccanismo poco trasparente che ha consentito all’Oms di evitare le critiche per l’evidente conflitto di interessi finché non è stato scoperto.
LOUIS SLESIN – EDITORE DI MACROWAVE NEWS
Se uno andava a cercare i rendiconti, non c’erano. In un’occasione Repacholi ha dato dei numeri molto generici, ma non si capiva chi fossero i finanziatori...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Sei anni dopo l’inizio del progetto, nel 2003, Slesin ha la conferma che dietro la generica definizione di “industria” c’erano le compagnie telefoniche.
LOUIS SLESIN – EDITORE DI MACROWAVE NEWS
Questa è la conferma della Motorola. Inizialmente i soldi li davano direttamente. Nel 2003 con questa e-mail scrivono: “Sì, continuiamo a supportare il progetto dell’Oms, ma attraverso il Mobile Manufacturers Forum.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Il Mobile Manufacturers Forum. E’ un’associazione che rappresenta diversi produttori di telefoni. E’ stata creata nel 1998, due anni dopo l’avvio del progetto. Una delle finalità dichiarate dall’associazione è mettere insieme i soldi delle aziende per finanziare le ricerche e ovviamente comunicare i risultati.
MICHAEL REPACHOLI – COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
L’Oms preferisce che siano le associazioni che rappresentano le compagnie a fare la donazione, piuttosto che le singole società.
SABRINA GIANNINI
E perché?
MICHAEL REPACHOLI – COORDINATORE ELETTROMAGNETICHE OMS
Perché allontana qualsiasi percezione d’influenza.
PROGETTO ONDE MICHAEL ONDE REPACHOLI – COORDINATORE PROGETTO ELETTROMAGNETICHE OMS
A me non interessa. Nessuno mi avrebbe mai comunque influenzato.
SABRINA
Ah scusi mi vien da ridere! Siamo al ridicolo...non è ridicolo?
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Nel 1995, l’anno prima dell’inizio del progetto dell’Oms, è stata creata anche la Gsm Association dalle principali compagnie telefoniche del mondo, inclusa la Telecom il cui presidente è Franco Bernabè che attualmente ricopre la carica di presidente della Gsm Association...
SABRINA GIANNINI
Chi rappresentate? Quasi tutti...
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Il 100% degli operatori mondiali.
SABRINA GIANNINI
Ah! Proprio il 100%
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Tutti gli operatori mondiali sono presenti. E servono 5 miliardi di persone, quindi quasi la totalità della popolazione mondiale, ma insomma tutti quelli che hanno l’età per avere un telefonino ce l’hanno.
SABRINA GIANNINI
Perché inventarsi questo meccanismo in fondo del firewall vado in Australia come in questo caso per quanto concerne questo progetto...
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Le dico molto apertamente, io non conosco questo meccanismo perché....
SABRINA GIANNINI
Quale quello del firewall o questo dell’Australia.
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Questo specifico dell’Australia, ma men che meno conosco quello del firewall. Devo dire che se la cosa è stata fatta per interporre una barriera e quindi rendere non trasparente il finanziamento, ritengo che sia sbagliato.
SABRINA GIANNINI
Guardi lo scrivete voi “La Gsma ha finanziato e supportato l’Interphone provvedendo ai fondi attraverso l’International Union Against Cancer”. Questo è scritto. Non l’avete nascosto questo voglio dire.
FRANCO BERNABE’, - PRESIDENTE GSMA
No, ma parlo del firewall australiano, in quel caso lì direi che...
SABRINA GIANNINI
Ma secondo lei ha senso che su una delle....diciamo dei dispositivi più usati dall’uomo moderno che ha raggiunto appunto 5 miliardi di persone possibile che l’Oms che fa capo ovviamente alle Nazioni Unite non possa trovare dei fondi, senza chiederli a voi?
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Ma lei sa che i problemi delle Nazioni Unite sono problemi finanziari molto seri e quindi molto spesso si trovano questi organismi internazionali ad avere scarsità di risorse. Credo che questa sia anche una delle ragioni per le quali vadano alla ricerca di fondi.
SABRINA GIANNINI
Siete voi che vi proponete o vi vengono a cercare i soldi.
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
No, no noi non ci proponiamo.
SABRINA GIANNINI
Ve li vengono a cercare.
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Certo. Adesso destiniamo alcune risorse a questo, però c’è talmente tanto che non è necessario il nostro supporto e non è neanche forse opportuno il nostro supporto.
SABRINA GIANNINI
Va beh, mi verrebbe da fare una battuta, tanto ormai avete raggiunto i 5 miliardi di utenti. La frittata è fatta.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Nel 1996, anno di avvio del personale progetto di Micheal Repacholi, gli abbonati nel mondo erano 145 milioni, nei dieci anni di Repacholi all'Oms il cellulare ha raggiunto un terzo della popolazione mondiale.
Una diffusione che non ha dovuto superare alcun dubbio di origine sanitaria, infatti in dieci anni, le ricerche finanziate attraverso il progetto non hanno collegato l’uso del cellulare ai rischi per la salute.
LOUIS SLESIN - EDITORE DI MACROWAVE NEWS
Perché un progetto che si occupa di onde elettromagnetiche ha analizzato altre fonti di rischio come la mucca pazza o l’inquinamento chimico? Era una tattica per perdere tempo. Non è mai stato fatto niente a Ginevra che abbia infastidito l’industria.
SABRINA GIANNINI
Ma tutte queste compagnie che interesse hanno a finanziare degli studi che poi gli possono compromettere gli affari.
MICHAEL REPACHOLI - COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
Queste aziende vogliono trovare la verità... Perché non vogliono scoprirla dopo vent’anni quando ormai tutti stanno già usando i cellulari... Se tutti prendono il cancro al cervello loro falliscono.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Ma quando il dubbio sulla pericolosità è stato sollevato si è visto il contraccolpo economico... Nel Larry King live, popolare trasmissione della Cnn, il signor Reynard disse che il tumore al cervello che aveva ucciso la moglie era stato, a suo parere, causato dall’uso del cellulare. Era soltanto il 1993. Alla borsa di New York le azioni dei produttori di telefonini crollarono.
LOUIS SLESIN - EDITORE DI MACROWAVE NEWS
Ci fu una crisi dei mercati e Motorola e le altre aziende promisero di fare ricerca. Promisero 25 milioni di dollari.
MICHAEL REPACHOLI - COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
Se i produttori sono visti come dei bravi cittadini che cooperano finanziando la ricerca, ma restano un passo indietro, senza influenzare e lasciano pubblicare i risultati, è meglio per loro. Se poi vengono citati in tribunale possono dimostrare di avere cercato se c’era qualche problema...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Henry Lai dell’Università di Seattle, proprio nel 1993 aveva da poco ultimato una ricerca dai risultati sorprendenti. I ratti esposti per sole due ore alle onde del cellulare presentavano il DNA interrotto. Un effetto biologico che può essere all’origine del cancro. Ma Henry Lai non ottenne altri soldi per implementare le sue ricerche. Il direttore della strategia globale della Motorola, Norman Sandler, in una comunicazione inviata ai dirigenti, suggeriva i modi per sminuire i risultati di quella ricerca e concludeva... “credo che sia la strategia di guerra giusta per la questione Lai”.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
La Motorola investì comunque i soldi nella ricerca, anche in quella di Jerry Phillips, uno scienziato della "Veterans Administration", un ente governativo. Gli fu chiesto di replicare lo studio di Henry Lai.
JERRY PHILLIPS - RICERCATORE VETERAN ADMINISTRATION UNIVERSITA’ DEL COLORADO, STATI UNITI
Le relazioni con Motorola erano molto amichevoli, ma è cambiato tutto quando abbiamo presentato i dati.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Che confermavano un danno del DNA esposto ai campi di frequenza del cellulare. Phillips aveva utilizzato il dna umano...
GERRY PHILLIPS - RICERCATORE VETERAN ADMINISTRATION UNIVERSITA’ DEL COLORADO, STATI UNITI
Balzano era il capo della ricerca della Motorola e mi disse di non pensare alla pubblicazione, di fare altri esperimenti e che mi avrebbe dato altri soldi per fare nuove ricerche. Io gli risposi che non volevo altri soldi, che non volevo fare altro lavoro. So bene quand’è il momento di pubblicare i risultati! Ricevetti una chiamata dal mio capo Ross Ady. Ady chiuse la conversazione dicendo che se non avessi dato a Motorola quello che chiedevano questo avrebbe potuto danneggiare la mia carriera.
SABRINA GIANNINI
Pensa che sia comune?
GERRY PHILLIPS – RICERCATORE VETERAN ADMINISTRATION UNIVERSITA’ DEL COLORADO, STATI UNITI
Penso sia diffuso offrire soldi per avere in cambio ciò che si vuole. Punto.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Questa è la ricerca che Phillips ha pubblicato, nel 1998, da allora non ha più fatto ricerca. Oggi prevale la posizione che le radiazioni del cellulare provochino esclusivamente un innocuo effetto termico del cervello. Allora perché i cellulari in commercio hanno dei limiti di potenza da non superare?
UOMO
In tasca.
UOMO
Nella tasca.
BAMBINA
Sotto il cuscino.
UOMO
In tasca.
DONNA
Sotto al cuscino.
UOMO 1
Io lo utilizzo normalmente attaccato all’orecchio.
DONNA
Adesso, siccome è rotto il microfono devo usare l’auricolare.
DONNA
Io lo tengo attaccato così.
DONNA
Pronto?
RAGAZZA
No.
RAGAZZO
No.
RAGAZZA
No.
RAGAZZO
Chi è che legge le istruzioni dei cellulari?
RAGAZZO
Non le ho mai lette. Sono autodidatta.
RAGAZZA
“Posizionato almeno 1,5 cm di distanza dal corpo...”. Lo devo tenere distante? Com’è?
RAGAZZA
“Durante il trasporto, mantieni l’Iphone ad una distanza del corpo di almeno 1,5 cm ...”
RAGAZZO
“25 mm dal proprio corpo quando il dispositivo sta trasmettendo...”
RAGAZZA
E non lo senti, quindi devi urlare.
RAGAZZO
Quindi dovrei stare tipo così... Ma è da scemi.
UOMO
All’orecchio bisogna attaccarselo se no non si sente.
DONNA
“Una distanza di almeno 15 mm tra Iphone e corpo”.
Bene: aspetto che sposta la borsa!
UOMO
No perché non si sente quindi è inutile che ...
RAGAZZO
Sì, poi questo fatto qua cosa succede? Se mi viene un tumore per il cellulare io non li posso neanche denunciare. C’era questo sono fottuto!
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Infatti, sui libretti di istruzioni di alcuni cellulari c’è la distanza di uso, no? Solo sugli ultimi modelli. Perché si mettono al riparo. Secondo me non bastano per mettersi al riparo. Tipo a due centimetri è come attaccato... anzi. Forse si propaga meglio. È questa la distanza di sicurezza. Potrebbe anche essere questa la linea evolutiva per l’utilizzo del cellulare: chi ha il braccio più lungo, sopravvive.
[FIORELLO - TRATTO DA “IL PIU’ GRANDE SPETTACOLO DOPO IL WEEKEND” 21/11/2011]
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Le onde elettromagnetiche tecniche, le utilizziamo da ottant’anni, cent’anni, no? E quindi non c’erano prima, non abbiamo sistemi per utilizzarle, sistemi biologici naturali, però stanno nei range di frequenza che influenzano i meccanismi di funzionamento biologici, e allora possono solo fare danni. Se avessimo, chessò, cinquecento generazioni, per poterci adattare alla presenza di questo inquinante, probabilmente avremmo un telefono cellulare sotto l’ascella, non so.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Sulla base di quali parametri i produttori consigliano di tenere il cellulare a pochi centimetri dal corpo? Si misurano le radiazioni che penetrano nel cervello attraverso il tasso di assorbimento specifico: il SAR.
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Viene misurato in una maniera molto complicata, ma in una maniera che è irreale. Nel senso che si misura con una sonda su un fantoccio, riempito di questo gel proteico che dovrebbe avere le stesse caratteristiche di assorbimento. Quindi noi misuriamo il SAR in una sostanza amorfa che è ben lungi da essere simile ad un tessuto cerebrale.
SABRINA GIANNINI
Quindi le varie tabelle sono completamente inutili.
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
E infatti permettono l’uso di tutti i telefoni. Il problema è che noi abbiamo un limite di esposizione per le antenne fisse che non viene applicato ai sistemi mobili.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Pomezia, pochi alberi ma buoni per camuffare le antenne che trasmettono il segnale ai telefonini. Una mimetizzazione per eludere l’ira dei vicini di condominio insofferenti per la proliferazione delle antenne che emanano onde elettromagnetiche. Ancor più se le antenne vengono mascherate da palme o finti camini. Un timore però che scompare quando abbiamo in tasca o attaccato alla testa il terminale raggiunto da quelle radiazioni: il nostro telefonino...
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Quindi noi diciamo alla gente che non deve essere esposta alle antenne delle stazioni radio base, a un campo maggiore di sei volt per metro, quando il telefono emette molto di più. SABRINA GIANNINI Questo SAR chi l’ha predisposto?
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
E... sempre i produttori di telefonia.
SABRINA GIANNINI
Quindi noi usiamo un sistema, un metodo di misurazione...
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
E di controllo che è fatto dai produttori... di telefonia.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Per la precisione i governi hanno assecondato i voleri dei produttori. La soglia del rischio e’ stata decisa negli Stati Uniti nel 1997 dalla commissione federale delle comunicazioni. L’Europa ha applicato due anni dopo un limite ancora più elevato aderendo alle indicazioni dell’Icnirp: un organismo privato formato da esperti, in parte finanziato dal governo tedesco. Ma non pubblicano i rendiconti.
SABRINA GIANNINI
Non si capisce da chi sia finanziato però, cioè non è chiaro, non è trasparente...
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Non è chiaro, però... Le persone che partecipavano, gli dell’associazione dei produttori di apparecchiature elettroniche. ingegneri erano
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
L’attuale presidente dell’Icnirp è un italiano, Paolo Vecchia già presidente dell’associazione per la radioprotezione che, si legge, ha avuto il supporto di Motorola per la realizzazione della biblioteca. Vecchia fino a poco tempo fa era funzionario dell’istituto Superiore di Sanità. DAL TG2 DEL 26/6/2009 Per fare un po’ di chiarezza siamo andati allora all’ISS. PAOLO VECCHIA: “Le onde elettromagnetiche di per sé non possono innescare un tumore (...) non ci sono prove evidenti che il telefonino faccia male alla salute (...) Gli unici effetti chiaramente documentati dalla ricerca scientifica sono aumenti di incidenti automobilistici (...) addirittura sembrerebbe che i casi di tumore sono minori in chi usa il telefonino che in chi non lo usa”.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Ecco come mettere in evidenza solo alcuni studi, dimenticando sistematicamente quelli che mettono in risalto i rischi del cellulare. Come per altro fanno i suoi colleghi dell’Icnirp. L’organismo è stato fondato nel 1992, proprio agli albori del mercato delle telecomunicazioni quando ancora andavano definiti tutti i limiti di esposizione per la sicurezza di chi usava il cellulare, di chi si trovava davanti un’antenna radio base o a un traliccio dell’alta tensione. Il fondatore e primo presidente era Michael Repacholi.
MICHAEL REPACHOLI – COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
Quando si attua una misura precauzionale bisogna fare una valutazione costi/benefici. per esempio interrare i cavi elettrici in tutta Italia costerebbe miliardi di euro. Se il risultato è quello di salvare – forse - un bambino dalla leucemia all’anno, non vale la pena, perché è troppo costoso.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Un punto di vista che avranno condiviso le compagnie elettriche del Connecticut per le quali Repacholi ha fatto il consulente.
MICHAEL REPACHOLI – COORDINATORE PROGETTO ONDE ELETTROMAGNETICHE OMS
Si era così: due compagnie elettriche hanno pagato uno studio legale per avere le mie consulenze. Mi sembrava una cosa giusta. A guardarla ora forse non è stata la cosa giusta. Quello fu un errore. Ho fatto questo errore.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
“Nella prevenzione bisogna dare priorità agli investimenti con il miglior rapporto costo- beneficio”. E’ l’idea più volte espressa da Umberto Veronesi quand’era ministro della Salute dal 2000 al 2001. L’oncologo riteneva oneroso interrare i tracciati dell’Enel davanti a un verdetto non definitivo della scienza. Abbandonato il ruolo di Ministro Veronesi rimarcava: “non ritenevo morale investire decine di miliardi di euro, tanti ne occorrerebbero, per prevenire un ipotetico caso di leucemia”. Quasi tutto è ipotetico, se non si cercano le prove.
MORANDO SOFFRITTI – DIRETTORE SCIENTIFICO ISTITUTO RAMAZZINI
Cominciarono i rapporti con Enel nel ’92 e poi si concretizzarono nel ’96 con una convenzione che prevedeva un contributo Enel di circa 1 miliardo e 700 milioni, in cinque anni, ma che purtroppo dopo pochi mesi, quando subentrò la nuova amministrazione del Presidente Chicco Testa e dell’Amministratore Delegato Tatò, si crearono le condizioni per interrompere. Qual è stata la conseguenza? E’ stata di aver ritardato l’inizio dello studio almeno di cinque, sei, sette anni.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
La ricerca è iniziata comunque, ma grazie al contributo di altri donatori approdando a una prima pubblicazione dei risultati, non rassicuranti.
MORANDO SOFFRITTI – DIRETTORE SCIENTIFICO ISTITUTO RAMAZZINI
Abbiamo pubblicato e hanno dimostrato un aumento del rischio di cancro mammario in femmine esposte per tutta la vita a onde magnetiche della corrente elettrica e a basse dosi di radiazioni.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
La carenza dei fondi sta rallentando la fase dell'analisi al microscopio dei campioni rimasti.
MORANDO SOFFRITTI – DIRETTORE SCIENTIFICO ISTITUTO RAMAZZINI
Noi contiamo di concludere l’elaborazione di tutti questi dati nel 2013.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
In un’altra ala dell’Istituto si è concluso da poco un esperimento sui ratti esposti alle radiofrequenze dei cellulari. Doveva iniziare nel 1996, quando i telefonini in Italia erano soltanto 4 milioni. Oggi sono 40 milioni.
MORANDO SOFFRITTI – DIRETTORE SCIENTIFICO ISTITUTO RAMAZZINI
Prima di costruire questa cappa al di sopra di noi di onde elettromagnetiche era bene valutare i possibili rischi. L’Ing.Gamberale fu allora d’accordo, disse che il progetto era comprensibile, utile farlo per la sanità pubblica. I rapporti con Tim, allora l’Ing. Gamberale era l’amministratore delegato di Tim, durarono per circa due anni, quando l’Ing.Gamberale fu allontanato dalla direzione di Tim e subentrò il nuovo Consiglio d’amministrazione il quale dopo due mesi decise che il costo da noi proposto, la dimensione del progetto da noi proposto, non era alla portata di Tim.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
La Telecom di allora preferì devolverli alla fondazione Veronesi per il progresso delle scienze. Così come aveva fatto anche l’ Enel. In fondo, si tratta sempre di cancro. Anche se c’è una differenza tra chi cerca la cura e chi le cause. Quando si cercano le cause c’è il rischio di trovare i responsabili.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Bologna ha realizzato una ricerca sulle radiazioni dei telefonini dove si è visto un effetto di stimolazione dei geni che producono la morte delle cellule , che si verifica dopo poche ore di esposizione alle onde.
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Se noi guardiamo quello che succede con esposizioni più lunghe, cioè da 24, 48, 96 ore si ha l’effetto contrario, cioè quelle che erano danneggiate sono già state eliminate, ma quelle che continuano a essere esposte ed erano state parzialmente danneggiate invece proliferano di più.
SABRINA GIANNINI Il problema è che anche quelle malate...
FIORENZIO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Anche quelle malate.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Marinelli è in attesa di fondi per studiare l’interazione tra campi magnetici della corrente e le radiofrequenze.
FIORENZIO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Qualche volta ho avuto dei finanziamenti dall’Ispesl, la collaborazione per gli studi sul mondo del lavoro...
SABRINA GIANNINI
Che adesso non c’è
FIORENZIO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Non c’è più, è diventato Inail. Quindi ripara solo i danni invece di prevenire.
LIVIO GIULIANI – INAIL AREA EX ISPESL
All’Ispesl doveva essere tolta la cura della protezione della popolazione dai campi elettromagnetici e doveva essere data alle Arpa.
SABRINA GIANNINI
E così fu.
LIVIO GIULIANI – INAIL AREA EX ISPESL
E così fu.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Livio Giuliani dirigeva i programmi di ricerca destinando fondi ai progetti tra i quali quello del Ramazzini. E’ tra gli autori del documento scientifico adottato dal governo Prodi nel ‘98 che ha stabilito uno dei limiti di emissione per le antenne radio base più bassi del mondo. Ben 60 volte inferiore agli standard suggeriti dall’ Icnirp.
LIVIO GIULIANI – INAIL AREA EX ISPESL
Sono stato licenziato una volta, ho subito quattro procedimenti disciplinari, mi sono trovato imbattuto in difficoltà in cui nessun dipendente dell’ Ispesl, ma neanche lontanamente. Non mi risulta che nessuno sia stato licenziato in modo illegittimo, perché poi... Sono stato anche trasferito a Venezia con trasferimento cancellato dal giudice del lavoro.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
L'istituto che negli ultimi anni si era dedicato alla protezione delle persone dai campi elettromagnetici è stato inglobato dall’Inail e le sue sedi più belle messe in vendita.
FRANCO BERNABE’ – PRESIDENTE GSMA
La telefonia mobile è una delle grandi fonti, soprattutto in molti Paesi, è una delle grandi fonti di gettito fiscale. Quindi, voglio dire, lo stesso conflitto di interesse che ha un privato ce l’ha anche lo Stato. Allora lei mi può dire, ma se mette a rischio il gettito della telefonia mobile può darsi che qualcuno in qualche ministero decida di fare dei tagli per evitare che questo gettito sia messo a rischio.
MILENA GABANELLI- IN STUDIO
Si punta molto il dito contro i produttori che fanno carte false per ritardare o frenare, del resto loro devono vendere i loro prodotti, ma perché non ci pensano le autorità sanitarie pubbliche dei singoli stati, visto che tra l’altro nessun settore come la telefonia contribuisce in modo così ingente al gettito fiscale? Solo in Italia il fatturato della telefonia arriva a 45 miliardi. Forse per questo non conviene sollevare tanti polveroni. Era successa la stessa cosa con l’industria del tabacco, gli stati non si sono mai messi di traverso perché più vendevi e più incassavano in tasse, finché non si sono accorti che quelle tasse bastavano a malapena a curare i danni. Ora, di questo gettito basterebbe dedicare una piccola percentuale alla ricerca. Dopo 30 anni siamo ancora qui a parlare di danno ipotetico da traliccio dell’alta tensione oppure a che distanza da una scuola un’antenna è innocua. L’antenna che dà fastidio solo quando ce l’hai di fronte a casa. Come è successo ad un ex ministro. Vediamo dopo la pubblicità.
MILENA GABANELLI - IN STUDIO
Bene, allora, stiamo parlando di telefonini. Fanno male o sono innocui? Dall’assegnazione delle frequenze per la banda larga sono entrati quattro miliardi, nemmeno un euro è stato dedicato alla ricerca sugli effetti dei campi elettromagnetici. Dalla precedente gara, quella per l’UMTS Prodi aveva deciso di destinare l’1% dei ricavi, strada facendo poi quei fondi furono destinati ad altro. La stessa cosa ha fatto il governo Berlusconi. Allora ministro per le Telecomunicazioni, Maurizio Gasparri.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
il quale nel 2002 fece approvare un decreto che prevedeva la possibilità di installare antenne di telefonia cellulare in deroga a qualsiasi legge o regolamento compreso lo strumento urbanistico. Gli interessi del settore sopra ogni cosa, purché non davanti alla casa di Gasparri. L’incontaminata isola di Marettimo al largo di Trapani è stata eletta da Maurizio Gasparri residenza estiva. Un’oasi di pace, una casetta perfetta ma con un piccolo neo: quell’antenna per la telefonia che svettava sul tetto del dirimpettaio... Che adesso non è più lì.
FRANCESCA MANNOCCHI
Volevo capire se ancora qualcuno si lamentava di questa antenna.
UOMO 1
Quale antenna è?
DONNA
Quale antenna è scusi?
FRANCESCA MANNOCCHI
Mi scusi una domanda sull’antenna...
MAURIZIO GASPARRI – SENATORE EX MINISTRO TELECOMUNICAZIONI
Sull’antenna?
[ESTRATTO DAL FILM FRANKENSTEIN JUNIOR]
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Eppure nel 2003 a Marettimo non si parlava d’altro, fu fatta anche una petizione contro l’ipotesi di costruire un’ antenna per la telefonia alta 17 metri che avrebbe sostituito l’antenna sulla testa di Gasparri e l’altra di fronte alla scuola elementare. UOMO Questa qua è la scuola dove i bambini erano in classe... E questa qua è la casa dove c’era l’antenna della Tim. Eh, scusa, io non lo so che poi mio figlio fra 7 o 8 anni si ammalerà di leucemia o di quello che dicevano in televisione, io non lo so...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Secondo le cronache dell’epoca, a prodigarsi a tutela dei bambini, fu la signora Amina Fiorillo moglie di Gasparri, che accompagnò i funzionari della sovrintendenza e della prefettura nei sopralluoghi per identificare l'area dove installare la nuova antenna. Ovvero, distante da casa sua.
UOMO
E poi alla fine si sono messi d’accordo sia l’Omnitel, sia la Tim e hanno preferito spostarli e metterli da un’altra parte.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Proprio nell’area dove erano stati fatti quei sopralluoghi e nonostante un primo parere contrario del dipartimento regionale all'urbanistica che dichiarava l'area non edificabile. Fu tolta dalla vista del Ministro. Ma anche dalla vista degli alunni, perché è alle loro spalle.
UOMO
Il problema è che, era qua ora è là, cambia poco.
FRANCESCA MANNOCCHI
L’antenna della sua casa di Marettimo....
MAURIZIO GASPARRI – SENATORE TELECOMUNICAZIONI
Non c’è un’antenna sulla mia casa di Marettimo...
EX MINISTRO DELLE FRANCESCA MANNOCCHI
Non c’è più un’antenna, ma...
MAURIZIO GASPARRI – SENATORE EX MINISTRO DELLE TELECOMUNICAZIONI
E’ stata messa un’antenna migliore dalle società non da me. Ma lei conosce il posto? C’è stata?
FRANCESCA MANNOCCHI
Sì, ci sono stata, ho parlato con tutti
SABRINA GIANNINI – FUORICAMPO
Il Senatore Gasparri due giorni fa ha scritto una lettera con la sua versione dei fatti: “la decisione di spostare le antenne deriva da un sollecito della popolazione” . Ma la popolazione, a noi risulta che non volesse l’installazione dell’antenna in questo posto perché, è scritto nella petizione, “perché è a 100 metri dalle scuole elementari e a 50 metri dalle abitazioni con, inoltre, un vincolo di inedificabilità” inoltre, Maurizio Gasparri scrive che la nuova antenna è a pochissimi metri dalla mia abitazione”. Ma si riferisce a una seconda casa recentemente acquistata, non quella di cui stiamo parlando. Come dire, il senatore compra le case a Marettimo sempre vicino alle antenne, forse per catturare meglio il segnale del cellulare, ma poi siccome è sfortunato gliele spostano da un’altra parte.
FRANCESCA MANNOCCHI
Buonasera, signora ma non le dà fastidio quest'antenna qua dietro casa..
DONNA
che dobbiamo fare?
FRANCESCA MANNOCCHI
Ma non avevate fatto una petizione una volta? Poi? DONNA Sì che è stata fatta, nessun risultato.
FRANCESCA MANNOCCHI
Non pensa che sia pericolosa?
DONNA
E certo sarebbe ma...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Ma la signora Gasparri non abbandona Marettimo, tanto da dedicare una guida turistica alle Egadi, finanziata dal ministero dell’Ambiente, che a sua volta ha nominato direttore dell'area marina protetta dell’arcipelago il dirimpettaio di Gasparri che ospitava l’antenna sul tetto.
FRANCESCA MANNOCCHI
Lei lo sa di chi è il terreno dove poggia adesso l'antenna?
UOMO
Io se non ricordo male è del signor Sardina.
FRANCESCA MANNOCCHI
mi dicono che sia dell'assessore Spataro...
UOMO
Di suo papà..ma all'epoca l'assessore Spataro era..
FRANCESCA MANNOCCHI
Consigliere...
UOMO
No, proprio assessore mi sembra.
FRANCESCA MANNOCCHI
Assessore al comune di Favignana...dopodiché mettono l'antenna lì e diventa assessore alla provincia di Trapani.
UOMO
Dopo.
FRANCESCA MANNOCCHI Dopo...
UOMO
Non c’entra niente con l’antenna, almeno credo di no.
MILENA GABANELLI - IN STUDIO
Le nostre antenne hanno dei limiti di emissione fra i più bassi d’Europa, o meglio dire avevano, perché di recente sono stati cambiati i sistemi di misurazione. Chi è preposto al controllo è l’Arpa che prende per buone le indicazioni dei produttori, non è previsto un piano di monitoraggio nazionale e buonanotte. Di sicuro se l’antenna ci preoccupa, il telefonino appoggiato all’orecchio no. Su questo i governi di tutto il mondo hanno sempre delegato l’Oms, e a maggio di quest’anno sono arrivate le conclusioni della scienza. Cosa rischio utilizzando questo? Al verdetto si è arrivati mettendo insieme gli studi più importanti pubblicati finora. Lo studio che è stato determinante è stato quello finanziato dall’ Unione Europea e dall’industria di telefonia. Interphone. Aveva preso in esame, aveva indagato su un campione di persone colpite dai tumori alla testa ai quali è stato chiesto di ricordare per quanto tempo al giorno e da quale parte della testa usavano il cellulare. Questo studio è rimasto chiuso nei cassetti 5 anni.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Lione: 31 maggio 2011, una data storica. L’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità emette un verdetto sulle radiazioni emesse dai cellulari.
KURT STRAIF – RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
Abbiamo valutato tutte le prove scientifiche sulla potenziale cancerogenicità dei campi elettromagnetici dall’emissione di radiofrequenze e la conclusione è stata che è un “possibile cancerogeno”, secondo la classificazione Iarc è un 2B.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Cosa vuol dire e come si è arrivati a questo verdetto sulle radiazioni emesse daI cellularI? E’ una storia che parte da lontano, dalla Svezia. I due protagonisti al centro nel dibattito scientifico sono due svedesi. Il prof. Anders Ahlbom del Karoliska di Stoccolma e Lennart Hardell, oncologo dell’Università di Orebro. Lo studio di Hardell ha messo in evidenza i rischi delle onde emesse dai cellulari. secondo la ricerca, le persone che usano il cellulare da un decennio, anche per un’ora al giorno, hanno il doppio di possibilità di sviluppare un tumore Ma se si restringe il campo e si associa il tumore alla parte del cervello dove si tiene il telefono, il rischio aumenta di cinque volte.
LENNART HARDELL – ONCOLOGO, OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
Abbiamo anche chiesto quando avevano iniziato ad usare il cellulare o il cordless. Chi aveva iniziato a usarli prima dei vent’anni presentava, statisticamente, un rischio cinque volte superiore di ammalarsi di tumore. Inoltre, abbiamo visto che le persone sono più esposte nella zone rurali perché c’è un segnale più debole e il cellulare aumenta la potenza per captare l’impulso. E’ quello che accade anche quando siamo in treno o in auto.
SABRINA GIANNINI
E’ vero che non trova i fondi per le ricerche?
LENNART HARDELL – ONCOLOGO, OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
E’ vero, è difficile. Credo che questo sia un modo per ostacolare la nostra ricerca.
SABRINA GIANNINI
Lavora con i finanziamenti pubblici?
LENNART HARDELL – ONCOLOGO, OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
No, le nostre risorse arrivano dalle associazioni dei malati di cancro.
SABRINA GIANNINI
Lo Stato, il ministero della Salute non le potrebbero dare dei soldi?
LENNART HARDELL – ONCOLOGO, OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
Si certo, abbiamo fatto domanda, anche al fondo svedese per la ricerca sul cancro che, tra l’altro accetta i soldi dell’industria telefonica, ma preferiscono dare i fondi al Karolinska.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Per la precisione, al dipartimento di epidemiologia diretto dal professor Ander Ahlbom. E’ comprensibile. Il Karolinska è l’università che assegna il Nobel per la medicina e la fisiologia, ed è uno dei centri per la ricerca più autorevoli del mondo. Non c’è europeo che metterebbe in discussione uno studio del Karolinska, che da anni pubblica ricerche che assolvono i cellulari. Una buona notizia per la Ericsson e la TeliaSonera, i due colossi della telefonia scandinava e una buonissima notizia soprattutto per gli svedesi che sono stati tra i primi in Europa a utilizzare la telefonia mobile.
SABRINA GIANNINI
Ce l’avete il cellulare?
RAGAZZE

SABRINA GIANNINI
Ovviamente. Pensate che sia sicuro o pericoloso? RAGAZZA1
Sicuro
RAGAZZA2
Sicuro
LENNART HARDELL – ONCOLOGO, OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
Nel corso degli ultimi anni Anders Ahlbom, ha dichiarato che non ci sono rischi e nega addirittura i risultati dei suoi stessi studi che invece mettono in evidenza un’associazione tra uso del cellulare e la formazione del neurinoma acustico.
SABRINA GIANNINI – FUORI CAMPO
Hardell e Ahlbom avevano appuntamento a Lione lo scorso maggio. Facevano parte del gruppo dei trenta esperti provenienti da tutto il mondo che doveva decidere come classificare la cancerogenicità delle onde emesse dal cellulare. Anders Ahlbom era destinato a ricoprire il ruolo più importante, quello di presidente del gruppo. Tutti i membri dovevano scrivere su questo modulo le attività che potessero sollevare un potenziale conflitto di interessi. Quindi, al fine di assicurare il massimo dell’integrità e la fiducia nelle attività dell’organizzazione, si chiede, per esempio, di dichiarare gli investimenti e gli interessi in affari commerciali, esempio, imprese individuali, società di persone, joint ventures, che potessero essere afferenti all’oggetto dell’incontro, ovvero in qualche modo collegati al settore della telefonia.
SABRINA GIANNINI
Quindi diciamo che il fatto che un ricercatore, uno scienziato insomma, che fa parte di questa lista di partecipanti, il fatto che abbia ricevuto dei fondi per fare la ricerca dalle aziende, non è un valido motivo per escluderli.
KURT STRAIF - RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
Dipende. se ci sono fondi direttamente dalle industrie allora dipende dall’ammontare del finanziamento e poi bisogna fare una valutazione dell’importanza del finanziamento.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Viene accettato perché la gran parte delle ricerche gode del contributo dell’ industria telefonica. Anche lo svedese Anders Ahlbom del Karolinska aveva dichiarato che i maggiori gestori della telefonia avevano finanziato alcuni studi affidati al Karolinska. Il professor Ahlbom, però, aveva dimenticato un dettaglio che è stato portato alla luce dalla giornalista svedese Mona Nilsson.
MONA NILSSON - GIORNALISTA
Sono venuta a sapere dell’esistenza di una società con sede a Bruxelles. Il professore Ahlbom era amministratore e consigliere insieme al fratello Gunner. Facendo ulteriori ricerche ho scoperto, con mia sorpresa, che il fratello del professore era stato per molti anni un lobbista che lavorava per le compagnie telefoniche. Come può vedere, in questa conferenza, nel 2004, lui era presente in qualità di vicepresidente per gli affari europei per la Teliasonera, il gestore telefonico più importante qui in Svezia.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
L’attività del fratello del professor Ahlbom era a Bruxelles, capitale della politica europea, ed è in via Sleger che i due fratelli, nell’agosto del 2010, scelgono la sede della società.
MONA NILSSON - GIORNALISTA
Questa è la visura, tra gli scopi della società ci sono attività di consulenza nel settore delle telecomunicazioni e informatica, tra le altre. Il punto è che, mentre il fratello lavorava a Bruxelles per Teliasonera, il professor Ahlbom veniva nominato segretario generale dello SCENIR, un comitato scientifico incaricato di valutare i rischi sanitari delle onde dei cellulari presso la Commissione Europea.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Ahlbom si è seduto in tutte commissioni che hanno dato pareri scientifici ai governi. E’ stato anche membro dell’ICNIRP.
LENNART HARDELL - ONCOLOGO OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
Io non sono mai stato invitato all’ICNIRP.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Dopo la scoperta di Mona Nilsson, Ahlbom ha rinunciato al suo ruolo nella società di consulenza, a una commissione governativa e al ruolo di presidente a Lione, la settimana prima che iniziasse l’incontro.
KURT STRAIF - RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
A quel punto gli abbiamo proposto di venire come “specialista invitato”. Non avrebbe potuto partecipare alla discussione finale ma solo assistere, alla fine ha rinunciato.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Ahlbom ha declinato anche il mio invito per l’intervista, ma non è stato l’unico di quei 30 membri a tacere sui conflitti di interesse.
ANGELO GINO LEVIS – ISDE, ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE
Altri sedici dei membri che hanno partecipato alla valutazione finale avevano dei conflitti di interesse non dichiarati. Questo DASENBROCK non dice lì che è finanziato anche dalla GSM Association e dalla Mobile Manufacturers Forum. I giapponesi SHIRAI E MIYAKOSHI sono finanziati dall’ Association of radio industry and business del Giappone e non hanno dichiarato niente. MIYAKOSHI da questa compagnia di telefonia mobile giapponese. Un altro caso eclatante è quello di Juti Leinen sempre finanziato dalla TECHES che è l’agenzia finlandese che raccoglie le compagnie di telefonia finlandesi, ma anche dalla GSM Association, dal Mobile manufacturers forum.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
E via discorrendo. Il professor Angelo Gino Levis ha scandagliato tutte le ricerche pubblicate nel passato dai 30 esperti e ha trovato le fonti dei finanziamenti dell’industria.
ANGELO GINO LEVIS – ISDE, ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE
Conflitto di interessi, finché riguarda singoli ricercatori è grave, ma è molto più grave quando coinvolge addirittura agenzie che hanno come compito istituzionale la tutela della salute umana. Per esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Agenzia per le Ricerche sul Cancro di Lione, la IARC...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Come mai il professor Levis è riuscito a trovare le prove di questi conflitti di interesse mentre la IARC non li ha messi in evidenza?
ANGELO GINO LEVIS – ISDE, ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE
Esiste una correlazione sistematica tra finanziamenti o cofinanziamenti privati, risultati negativi, cioè risultati tranquillizzanti, ottenuti però con protocolli ad hoc che servono proprio ad ottenere questi risultati.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Un dato interessante è che se la ricerca è finanziata dai privati le radiazioni emesse dai cellulari vengono assolte nel 71% delle volte, se lo studio è finanziato con soldi pubblici soltanto nel 33%.
FRANCO BERNABE’ – PRESIDENTE GSMA
Abbiamo finanziato autonomamente un progetto che è durato circa dieci anni, con un costo di circa dieci milioni di dollari. Questo progetto poi l’abbiamo soppresso, cioè abbiamo terminato il progetto per evitare che ci fossero delle preoccupazioni di conflitti di interesse.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Quindi lei vede un conflitto di interesse?
FRANCO BERNABE’ – PRESIDENTE GSMA
L’abbiamo visto come organizzazione mondiale degli operatori nel perseguire questi studi come associazione e quindi lo demandiamo, sosteniamo studi indipendenti...
SABRINA GIANNINI
Le telefoniche stanno facendo tesoro dell’errore che fu fatale alle multinazionali del tabacco. Oggi sappiamo che milioni di persone sono morte di cancro convinte che la sigaretta fosse innocua mentre la ricerca era già molto avanti sotto il nazismo. Le multinazionali del tabacco hanno inventato il marketing e il dubbio scientifico, pagando le ricerche di illustri ricercatori e le campagne elettorali di molti politici. Hanno fatto soltanto un errore. Realizzare ricerche nei propri laboratori e tenerle nascoste. Alla fine degli anni 90, davanti al Congresso americano, mentirono sulle loro conoscenze circa la manipolazione del tabacco finalizzata ad aumentare l’assorbimento di nicotina, quindi la dipendenza. L’inganno è costato alle multinazionali 200 miliardi di dollari solo di indennizzi nelle cause di risarcimento e un calo drastico nelle vendite. E’ un errore che le compagnie telefoniche non vogliono ripetere. Preferiscono finanziare quella che chiamano “la ricerca indipendente”. Chi avrebbe il coraggio di emettere una sentenza di colpevolezza davanti ai dubbi della scienza? E’ italiana la prima e unica sentenza che riconosce un nesso di causa effetto tra uso del cellulare e la malattia. La Corte d’appello di Brescia ha accolto la richiesta di Innocente Marcolini, colpito da un neurinoma.
SABRINA GIANNINI
Da quale parte usava il cellulare?
INNOCENTE MARCOLINI
A sinistra
SABRINA GIANNINI
E dove l’ha avuto il neurinoma?
INNOCENTE MARCOLINI
A sinistra.
SABRINA GIANNINI I primi sintomi che ha avuto quali sono stati?
INNOCENTE MARCOLINI
Inizialmente avevo una leggera paresi e i giudici hanno interrogato e anche l’avvocato dell’Inail, ha interrogato i centralinisti piuttosto che i collaboratori e gli han chiesto che cosa io facevo, cioè qual era il mio incarico. Io per 10 anni ho fatto un uso praticamente di 5 – 6 ore al giorno di cordless e di cellulare presso l’azienda nella quale lavoravo e quindi a seguito di questa sentenza, questa sentenza della Corte d’Appello ha obbligato l’Inail riconoscermi la malattia professionale.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Davanti alla scienza divisa, il giudice ha valutato più credibili quelle presentate dai periti di Marcolini, riferibili al prof. Hardell, lo svedese che non ha mai avuto e voluto i contributi dell’industria. Dall’altra parte ha valutato le ricerche proposte dall’Inail, come meno attendibili a causa di alcune impostazioni nel metodo. Erano quasi tutte finanziate dall’industria.
ANGELO GINO LEVIS – ISDE, ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE
Come mai certi arrivano a certe conclusioni e altri arrivano a conclusioni opposte e questo dà luogo poi alla grossa una confusione, perché la stampa stessa un giorno dice che i cellulari provocano il tumore, il giorno dopo dice no, i cellulari sono assolutamente sicuri, e che lo dica l’ Istituto Superiore di Sanità, che è l’ente preposto alla tutela della salute della popolazione mi sembra veramente scandaloso.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
“L’uso dei telefoni cellulari non aumenta il rischio di tumori cerebrali”. E’ il comunicato stampa dell’Istituto Superiore di Sanità firmato dall’epidemiologa Susanna Lagorio quando furono pubblicati i risultati dell’imponente studio Interphone, costato 20 milioni di euro e pagato in parte dai contribuenti europei e in parte dalla GSMA e MMF. Le conclusioni sono rimaste in un cassetto per cinque anni. Interphone ha coinvolto tredici paesi, tra i quali l’Italia. Nel comunicato stampa Susanna Lagorio aggiunge: né per il glioma, né per il meningioma, si sono osservati incrementi di rischio in relazione alla durata dell’uso del cellulare, neppure tra gli utilizzatori a lungo termine (10 o più anni).
SABRINA GIANNINI
L’ha scritto lei, eh! Non l’ho scritto io...
SUSANNA LAGORIO - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
E’ così, non c’è nessun rischio tra gli utilizzatori di dieci anni e più.
KURT STRAIF - RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
Lo studio Interphone studiava l’associazione tra il glioma e l’uso dei cellulari, quando hanno guardato alla concentrazione delle chiamate telefoniche hanno trovato un’associazione statisticamente significativa, di un aumento del 40% del rischio di glioma.
SABRINA GIANNINI
Le persone che usano il cellulare in Italia si aspettano dall’Istituto Superiore di Sanità una chiarezza totale. I grandi utilizzatori di cellulari devono sapere invece che dagli studi emerge un’altra cosa di quella che scrivete voi, che invece il rischio è messo in evidenza, o no? Cioè, credo che siate voi a doverlo dire...
SUSANNA LAGORIO - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Senta, una associazione statistica è una cosa, un rapporto causa-effetto un’altra.
SABRINA GIANNINI
Ma c’è! Dottoressa, c’è!
SUSANNA LAGORIO - ITITUTO SUPERIORE DI SANITA’
C’è il rapporto causa-effetto?
SABRINA GIANNINI
La significatività statistica è importante in questi studi.
SUSANNA LAGORIO - ITITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Abbia pazienza, i risultati di uno studio epidemiologico possono essere veri, come pure possono essere il risultato di artefatti.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Proprio nello studio Interphone, alcuni gruppi di ricerca avevano escluso fattori determinanti, peccato fossero i più importanti, come la durata delle radiazioni emesse dai cellulari che avrebbe dovuto essere di almeno dieci anni. E’ come se per trovare la cancerogenicità del fumo si fosse considerato soltanto chi fuma da cinque anni, escludendo i fumatori incalliti.
LENNART HARDELL - ONCOLOGO OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
Se uno va a vedere bene, lo studio Interphone ha confermato i miei stessi risultati.
SABRINA GIANNINI
I rischi si sono messi in evidenza se il focus è stato messo sugli utilizzatori a lungo termine, cioè utilizzatori oltre i dieci anni, giusto?
KURT STRAIF - RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
Per la precisione, il gruppo di forti utilizzatori, che ha la media di utilizzo per dieci anni e un uso totale di più di 1640 ore. Sono circa trenta minuti al giorno di telefonate.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Mezz’ora al giorno. Ma chi usa il telefonino meno di 30 minuti al giorno? Se così, siamo quasi tutti nella categoria dei grandi utilizzatori.
SABRINA GIANNINI
E’ evidente che se si restringe il campo ai grandi utilizzatori che l’hanno utilizzato per almeno dieci anni...
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Ma non c’è dubbio...
SABRINA GIANNINI
Ma se queste cose non vengono dette nei comunicati stampa, neanche nei vostri per la verità. FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Scusi, è vero, è vero, cioè, effettivamente da quel punto di vista c’è un problema, ma questo problema riguarda qualsiasi...
SABRINA GIANNINI
Ma non si può non dire...è fondamentale!
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Ma questo problema riguarda qualsiasi tipo di consumo, anche, anche il caffè o le bibite...
SABRINA GIANNINI
Non mi dica anche lei il cetriolino, sotto aceto.
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Beh, lei provi a mangiare qualche quintale di cetriolini sott’aceto alla settimana e vedrà che le viene perlomeno l’ulcera...
SABRINA GIANNINI Ah! non il cancro.
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Beh forse, l’ulcera poi degenera..
SABRINA GIANNINI
Sì, ma il problema è comunicarlo il rischio. Andrebbe detto ai grandi utilizzatori che fa male, o no? Siamo d’accordo su questo?
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
Certo. Guardi, il fatto di dire che se uno usa il telefono cellulare per parecchie ore al giorno, per quindici, venti, trent’anni di seguito può avere dei problemi, credo che sia una questione di buon senso anche...
SUSANNA LAGORIO - ITITUTO SUPERIORE DI SANITA’
E quello che è importante forse è informare le persone sui livelli di esposizione.
SABRINA GIANNINI
No, sulle precauzioni da prendere, essendo forse cancerogeno.
SUSANNA LAGORIO, ITITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Non lo fa l’Oms, finora non lo fa neanche l’Istituto.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Ma l’agenzia per la ricerca sul cancro di Lione che fa capo all’Oms appunto, ha suggerito di adottare misure per ridurre l’esposizione, come l’auricolare e l’uso dei messaggi.
KURT STRAIF - RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
Ci sono già stati alcuni governi, come quello francese, che hanno tratto alcune conseguenze addirittura prima della conclusione dei lavori della monografia, dicendo che poteva essere una buona idea avvertire il pubblico della possibilità di qualche rischio potenziale.
FRANCO BERNABE’ - PRESIDENTE GSMA
La comunicazione andrebbe fatta, e certamente questo è un tema che quando ci saranno le conclusioni definitive dello studio, affronteremo a livello di GSMA.
SABRINA GIANNINI
Bisogna aspettare la monografia o già si possono sapere e anche applicare dei principi di precauzione?
KURT STRAIF - RESPONSABILE MONOGRAFIE IARC
Con la chiusura dell’incontro di martedì sera alle sei, si considerano finali anche le valutazioni e non vengono più cambiate.
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
La conclusione quindi è definitiva da martedì 31 maggio, ma l’associazione che rappresenta gli 800 gestori di tutto il mondo aspetta la pubblicazione rilegata della monografia programmata per il 2012.
SABRINA GIANNINI
Cioè l’istituto non si sente di dare nel frattempo anche ai giovani, ai bambini che se lo tengono sotto il cuscino la notte, di dire almeno, visto che può essere cancerogeno non tenetelo sotto il cuscino, usate l’auricolare... cioè: non è che sia difficile darle queste misure precauzionali, sono cose banali.
SUSANNA LAGORIO - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Beh, le misure precauzionali si danno quando ci si aspetta un beneficio, no? Quando il ritorno è un beneficio. Qui il danno non è stato per il momento accertato.
LENNART HARDELL - ONCOLOGO OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBR
Il cervello si sviluppa fino all’età di 20 – 25 anni. Durante la crescita il cervello è probabilmente più sensibile alle onde.
SABRINA GIANNINI
Quindi i giovani sono esposti a un rischio maggiore?
LENNART HARDELL - ONCOLOGO OSPEDALE UNIVERSITARIO DI OREBRO
Da un punto di vista biologico i bambini sono più a rischio perché il loro cervello, non è del tutto sviluppato e perché le ossa del cranio sono più sottili; quindi le radiazioni del cellulare penetrano più in profondità. Guardi: questa è una radiografia di un uomo adulto, questa di un bambino di 10 anni e poi qui vediamo quella di uno di 5 anni. È evidente come la penetrazione delle onde nel cervello dipenda dalle età dei bambini.
UOMO 1 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Quali sono le considerazioni rispetto a potenziali rischi per l’utilizzo dei cellulari da parte dei bambini.
UOMO 2 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
I bambini hanno una conformazione del cranio che consente una penetrazione delle radiazioni del cellulare più in profondità.
UOMO 1 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Sta dicendo che ci sia un potenziale maggiore di rischio?
UOMO 2 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Sì, sto dicendo che ci può essere un rischio potenziale maggiore.
UOMO 1 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Quali limitazioni, se ce ne sono, da suggerire ai genitori che ci guardano? Cosa dovrebbero fare?
UOMO 2 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Mi piacerebbe avere una risposta adeguata...
UOMO 1, COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Non c’è nemmeno un approccio precauzionale? Cosa ne pensa dell’uso dell’auricolare per minimizzare il rischio?
UOMO 2 - COMMISSIONE SENATO USA SU CELLULARI 5/09/2009
Penso che sia una buona idea...
SABRINA GIANNINI - FUORI CAMPO
Per milioni di bambini il cellulare sarà presto sotto l’albero di Natale: l’età media del primo acquisto è 11 anni ma ogni anno il target si abbassa, e in commercio c’è già un telefonino per i bambini in età prescolare e per i genitori ansiosi. Ma rassicurati dalle comunicazioni delle nostre autorità sanitarie.
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Qui è il più grande esperimento epidemiologico che stiamo facendo sulla popolazione.
SABRINA GIANNINI
Cavie quindi?
FIORENZO MARINELLI – RICERCATORE CNR
Sì, siamo cavie.
MILENA GABANELLI - IN STUDIO
La discussione che abbiamo visto al Congresso americano era molto interessante, molto cinematografica, ma è finita lì. La prima sentenza al mondo sul danno da cellulare è stata emessa invece dalla Corte d’appello di Brescia. A breve ci sarà la pronuncia della Cassazione. Se la sentenza venisse confermata potrebbe costituire il precedente. Invece il verdetto di Lione potrebbe aprire il varco alle class action. In sostanza, riassumendo, lo Iarc dice che esiste una associazione possibile tra tumore al cervello e le onde emesse dal nostro cellulare già con soli 30 minuti di telefonate al giorno per un periodo di almeno dieci anni. Ci aspettiamo che le autorità sanitarie pubbliche forniscano le informazioni e soprattutto le seguenti avvertenze: utilizzare l’auricolare riduce del 90% i rischi. Quando non si usa il telefono tenerlo lontano dal corpo. Il treno è una gabbia di elettromagnetismo, in macchina abbassare un po’ il finestrino, per i ragazzini che lo utilizzano per ascoltare la musica togliere la rete, e mai, mai sotto al cuscino. A casa o sul posto di lavoro utilizzare il fisso, perché il cordless emette radiazioni come i cellulari. Sarebbe poi un gesto di grande responsabilità se alla fine, durante gli spot pubblicitari, le star fornissero anche loro queste avvertenze.

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